Inferno & Paradiso




Che l'inferno esista è una verità di fede, enunciata lungo tutta la Scrittura.
Certi di tale verità, nulla ci autorizza a credere che esso sia abitato, 
persino Giuda, nei suoi ultimi istanti di vita pentendosi amaramente per le proprie colpe, avrà potuto affidarsi all' infinita  Misericordia del Padre.


“Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano” (Mt 13-14)

Quelli che ascoltavano dissero: «Allora chi potrà essere salvato?».
Rispose: «Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio».( Lc. 18, 26-27)


“Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo” “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e i suoi angeli ...e se ne andranno questi al supplizio eterno e i giusti alla vita eterna”. (Mt 25,…)

Terrorismo religioso questo? No, amorevole pedagogia divina volta alla nostra salvezza.
Gesù non vuole atterrirci con una minaccia vana, anzi ci sprona alla lotta (Luca usa il verbo greco άγωνίζεςθε, preso dal gergo sportivo, cioè, sforzatevi), a vigilare su noi stessi, ci chiede un cuore, una mente e uno sguardo puro, una volontà ferma, tanta umiltà e coraggio di riprenderci dalle nostre cadute (attraverso i sacramenti) perché la sua misericordia è grande e sorpassa (ma non cancella) la sua giustizia in virtù del fatto che il premio promesso è davvero grande.



INDICE

Il sogno
L’ Inferno e il Paradiso
La scelta 
Scapperai?
La forchetta



 
Il sogno
"Ho fatto un sogno. Era il giorno del giudizio, e ho udito come Gesù con grande dolore  allontanava i perduti:'Andate via da me!' Come è scritto nella sua Parola. Poi li ho visti scivolare via, curvi, tristi e disperati. Ho sentito che uno di loro chiedeva all'altro: 'L'hai vista anche tu?' 'Sì', rispondeva l'altro, 'l'ho vista anch'io: la Sua mano, la stessa che tante volte nel corso della nostra vita si è protesa verso di noi in cerca di in po’ di carità cristiana, in cerca di un conforto, una parola, un sorriso, un po’ d’Amore… Noi, mai, siamo stati così caritatevoli da stringerla, infastiditi abbiamo girato le spalle e abbiamo tirato dritto per la nostra strada, indifferenti a tanta sofferenza. Quella mano era forata, sono stati i chiodi della croce, era forata anche per noi, ma non ne abbiamo tenuto conto. Nessuno ci ha scacciati, noi stessi ci siamo allontanati e  adesso siamo perduti"

 

L’ Inferno e il Paradiso

Un sant'uomo alla fine dei suoi giorni terreni fu accolto in Paradiso, siccome era stato un uomo giusto, mite ed umile di cuore il Signore Dio decise di esaudire un suo desiderio, l’uomo allora  gli chiese: - Signore, mi piacerebbe poter vedere sia l' Inferno che il Paradiso.
Dio condusse il sant'uomo verso due porte. Aprì una delle due e gli permise di guardare all'interno.
Al centro della stanza, c'era una grandissima tavola rotonda.
Al centro della tavola, si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso. Il sant'uomo sentì l'acquolina in bocca.
Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato. Avevano tutti l'aria affamata.
Ognuno era munito di cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il piatto contenente il cibo e raccoglierne un po', ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio, non potevano accostare il cibo alla bocca.
Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.
Dio disse:- Hai appena visto l'Inferno.
Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l'aprì.
La scena che l'uomo vide era identica alla precedente. C' era la grande tavola rotonda, il recipiente colmo di cibo delizioso che gli fece ancora
venire l'acquolina. Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici. Questa volta, però, le persone erano ben
nutrite e felici e conversavano tra di loro sorridendo.
Ognuno prendeva il cibo dal proprio piatto con il cucchiaio e imboccava il dirimpettaio.
Dio disse:- Questo è il Paradiso!


La scelta

Un uomo camminava per una strada con il suo cane. 
Si godeva il paesaggio, quando ad un tratto si rese conto di essere morto. 
Si ricordò di quando stava morendo e che il cane che gli camminava al fianco era morto da anni. Si chiese dove li portava quella strada. 
Dopo un po' giunsero ad un alto muro bianco che costeggiava la strada e che sembrava di marmo. In cima ad una collina s'interrompeva in un alto arco che brillava alla luce del sole. 
Quando vi fu davanti, vide che l'arco era chiuso da un cancello che sembrava di madreperla e che la strada che portava al cancello sembrava di oro puro. 
Con il cane s'incamminò verso il cancello, dove a un lato c'era un uomo seduto a una scrivania. Arrivato davanti a lui, gli chiese: 
- Scusi, dove siamo? 
- Questo è il Paradiso, signore, - rispose l'uomo. 
- Wow! E non si potrebbe avere un po' d'acqua? 
- Certo, signore. Entri pure, dentro ho dell'acqua ghiacciata. 
L'uomo fece un gesto e il cancello si aprì. 
- Non può entrare anche il mio amico? - disse il viaggiatore indicando il suo cane. 
- Mi spiace, signore, ma gli animali non li accettiamo. 
L'uomo pensò un istante, poi fece dietro front e tornò in strada con il suo cane. 
Dopo un'altra lunga camminata, giunse in cima a un'altra collina in una strada sporca che portava all'ingresso di una fattoria, un cancello che sembrava non essere mai stato chiuso. 
Non c'erano recinzioni di sorta. 
Avvicinandosi all'ingresso, vide un uomo che leggeva un libro seduto contro un albero. 
- Mi scusi, - chiese. - Non avrebbe un po' d'acqua? 
- Sì, certo. Laggiù c'è una pompa, entri pure. 
- E il mio amico qui? - disse lui, indicando il cane. 
- Vicino alla pompa dovrebbe esserci una ciotola. 
Attraversarono l'ingresso ed effettivamente poco più in là c'era un'antiquata pompa a mano, con a fianco una ciotola. Il viaggiatore riempì la ciotola e diede una lunga sorsata, poi la offrì al cane.
Continuarono così finché non furono sazi, poi tornarono dall'uomo seduto all'albero.
- Come si chiama questo posto? - chiese il viaggiatore.
- Questo è il Paradiso.
- Ma, non è chiaro. Laggiù in fondo alla strada uno mi ha detto che era quello, il Paradiso.
- Ah, vuol dire quel posto con la strada d'oro e la cancellata di madreperla? No, quello è l'Inferno.
 - E non vi secca che usino il vostro nome? –
No, ci fa comodo che selezionino quelli che per convenienza lasciano perdere i loro migliori amici.




Scapperai?

Immagina che questo succedesse a te.
Durante un culto, una congregazione di 2000 membri fu sorpresa di vedere due uomini entrare, tutti e due coperti di nero dalla testa ai piedi, e armati con delle armi automatiche. Uno di questi uomini disse:
- "Chiunque è disposto a ricevere una pallottola per Cristo resti dov'è".
Immediatamente, i coristi scapparono, i diacono scomparvero e la maggior parte della congregazione fuggì.
Di quei 2000 ne restarono circa una ventina.
L'uomo che parlò si tolse il cappuccio, guardò il predicatore e disse:
-"Okay Pastore, mi sono sbarazzato di tutti gl'ipocriti.
Adesso puoi cominciare. Buona giornata!".
I due uomini armati si girarono ed uscirono.

La storia è accaduta veramente in Romania: la racconta il compianto fratello Whumrand.
Le due guardie erano due credenti russi che non volevano essere denunciati dalle spie rumene presenti nelle chiese evangeliche ma che non volevano rinunciare alla comunione fraterna.
Per far uscire tutti i finti evangelici, entrarono con i mitra e minacciarono di uccidere tutti i veri cristiani…
Allora tutti scapparono, salvo i… veri cristiani.
I due fratelli russi allora poggiarono i mitra e abbracciarono tutti i presenti, portando, in lacrime, i saluti dei fratelli della chiesa clandestina russa…
Il racconto parafrasato tradotto dall’inglese è impostato in modo da penetrare nel cuore di tutti i sedicenti credenti…
Anche questo è buono…

 

La forchetta

Il  sacerdote stava in piedi e guardava una donna sul letto di morte, ormai non più completamente lucida.
La donna aveva qualcosa da dirgli: "Senta padre, se lei si dovesse sorprendere della mia richiesta, la esaudirà lo stesso?"
"Beh, per essere onesto, io sono abbastanza confuso dalla richiesta", rispose il prete.
La donna spiegò. "In tutti i miei anni di vita io ho frequentato la santa Messa, lei lo sa, le catechesi e tutte le iniziative della chiesa comprese le cene fraterne.
Io ricordo sempre, che quando i piatti della prima portata erano vuoti, qualcuno mi diceva di buttare il piatto di plastica ma di tenere la forchetta. Io adesso le chiedo di essere messa nella bara con una forchetta in mano."
"Ma perché questa strana richiesta?" insisté il parroco.
La donna rispose: "Mi veniva spiegato che … il meglio sarebbe arrivato dopo… E infatti poi arrivava la torta al cioccolato ricoperta di zucchero a velo oppure una torta di mele, o altre prelibatezze… Ebbene, io voglio che si sappia che io muoio con la forchetta in mano, sapendo che vado a gustare il meglio! Voglio che le persone mi vedano là in quella bara con una forchetta in mano e che si chiedano il perché di quella forchetta."
La donna poi aggiunse: "Mi raccomando, padre, lei spieghi alla gente che io sto andando a prendere il meglio, direttamente dalla mano del mio Signore!"
Il sacerdote sorrise.
La donna morì ed egli, durante la predica, riferì a tutti circa la conversazione che aveva avuto con la donna poco prima che lei morisse. Lui raccontò loro anche della forchetta e quello che simboleggiava. Il parroco spiegò cosa intendesse dire con la frase: "il meglio doveva ancora venire…
Un amico è un gioiello molto raro davvero ed avere un "amico" come Gesù, significa sapere che con Lui.. il futuro sarebbe stato immensamente più felice…
Una tale gioia, chiunque l’avrebbe potuta gustare… bastava solo aprire il cuore a Gesù e chiedergliela."  






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